Bordeaux a Biella

Giovedì 27 ottobre 2016, l’ONAV di Biella, ha organizzato una degustazione di vini di Bordeaux. La regione è la seconda produttrice di vini della Francia con oltre 5,7 milioni di ettolitri di cui il 97% della produzione è AOC. 

Le peculiarità enologiche della regione si possono così riassumere: vinificazioni separate con successivo assemblaggio delle varie cuvée (taglio bordolese), prevalenza di vini rossi, maggior produttore di vini muffati, classificazione dei cru risalente al 1855 (la prima del mondo e ancora attuale) e terroir.

Note di degustazione
  • Pessac-Léognan AOC, Château La Louviere Blanc, 2013, 100% Sauvignon Blanc
    La denominazione, ubicata nelle Graves, è ritenuta la più importante per i vini bianchi secchi del bordolese sia per la loro ottima potenzialità di invecchiamento (da 10 a 20 anni) sia per la grande espressione aromatica. Il vino degustato di un bel giallo paglierino leggermente carico, brillante ed elegante al naso è una tavolozza di profumi floreali (fiori bianchi, acacia, tiglio), di note agrumate (pompelmo) e di frutti esotici con un leggero sentore finale di vaniglia. In bocca ha un attacco secco, vivo, citrino, nervoso, le sensazioni si evolvono poi in grassezza con note retrolfattive che ricordano il pompelmo e l’ananas.  Lungo, persistente, elegante ma ancora giovane.
  • Pessac-Léognan AOC, Château La Louviere Rouge, 2012, 57% Cabernet Sauvignon, 40% Merlot e 3% Petit Verdot
     Vino rosso che si esprime al meglio dopo cinque anni con una longevità tra i 15 e i 30 anni. Vino dal colore brillante rosso granato che si presenta all’olfatto con note fruttate (ciliegia, prugna) e note speziate. L’entrata in bocca è caratterizzata da tannini ancora aggressivi (il Petit Verdot docet), lungo. Un vino giovane che necessità ancora di alcuni anni di affinamento in bottiglia per esprimere le sue potenzialità.
  • Puisseguin Saint-Èmilion AOC, Château des Laurets, 2012, 80% Merlot, 20% Cabernet Franc
    Denominazione del Libournais sulla riva destra della Dordogna a nord-est di Saint- Èmilion. Il vino si manifesta con un brillante colore rosso porpora intenso con riflessi violetti, all’olfatto predominano i frutti rossi e frutti neri nonché sentori leggermente vegetali e minerali, vino dalla struttura importante con tannini ancora ruvidi e aromi di ciliegia rossa. Un Puisseguin che rispecchia le caratteristiche della denominazione: vini più rustici, più pieni e più corposi di quelli delle altre AOC dell’areale Libournais.
  • Moulis-en-Médoc AOC, Château Malmaison, 2012, 80% Merlot, 20% Cabernet Sauvignon
    È la più piccola AOC del Médoc, un corridoio posto ai limiti del Médoc viticolo e confinante con l’AOC Listrac-Médoc.  Due denominazioni dove il vitigno principale è il Merlot a differenze delle altre AOC del Médoc che privilegiano il Cabernet Sauvignon. Per la grande diversità del terroir, i tecnici definiscono Moulis come “un formidabile concentrato del Médoc vitivinicolo”.  I vini hanno una discreta longevità: massimo 7 anni. Alla vista si presenta di color rosso porpora intenso e all’olfatto prevalgono note di frutta rossa matura (ciliegia), cassis e prugne. In bocca tannini setosi si esprimono al meglio: ottimo vino già pronto.
  • Listrac-Médoc AOC, Château Clarke, 2008, 70% Merlot, 30% Cabernet Sauvignon
    Ancorché i riferimenti a questa denominazione risalgono al XVIII secolo, è la più recente delle AOC bordolesi, (concessa nel 1957).  I vini possono essere chiusi e duri in gioventù con una potenzialità all’invecchiamento fino a 15 anni. Il colore è porpora intenso e il profumo ricorda note fruttate (ciliegia, cassis), in bocca è rotondo, franco con una tessitura fitta, i tannini sono ben polimerizzati. Si nota un ritorno nel finale di frutti maturi rossi. Un vino pronto che non disdegnerebbe un ulteriore periodo di affinamento di bottiglia.
  • Saint-Èmilion Grand Cru Classé AOC, Château La Couspaude, 2008, 75% Merlot, 20% Cabernet Franc, 5% Cabernet Sauvignon
    Saint-Èmilion è una delle denominazioni più conosciute del bordolese, le vigne, allevate su piccole colline degradanti verso la Dordogna, circondano l’omonima città, ricca di storia e di fascino. Su questa area coesistono sia il Saint-Èmilion che Saint-Èmilion Grand Cru.  La differenza risiede in criteri più restrittivi (resa, periodo di affinamento, ecc.) e la selezione (classement) a cui sono sottoposti i vini per rientrare nella tipologia Grand Cru. Il vino è di un bel colore porpora carico con profumi ampi, complessi che si evolvono con l’aerazione (frutti rossi, tabacco, cioccolato). Importante struttura con tannini dolci, morbidi, di grande persistenza, lungo. Un grande vino oggi pronto ma con una grande potenzialità di miglioramento nel tempo.
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