L’evento Grandi Langhe 2025, tenutosi a Torino il 27 e 28 gennaio, è stata l’occasione per degustare alcuni Roero Arneis DOCG di annate diverse.
Occasione facilitata dalla possibilità di degustare in tranquillità numerosissimi vini DOC e DOCG piemontesi nella sala riservata alla stampa di settore.
La degustazione, quindi, ha interessato cinque vini Roero Arneis DOCG.

Note di degustazione

Nota comune per tutti i vini è il colore: giallo paglierino leggermente scarico, brillante.
Roero Arneis DOCG, Bricco delle Ciliegie, 2023, Giovanni Almondo, Montà
Sentori di frutta bianca (pesca di vigna), fiori bianchi (acacia, gelsomino) e leggere note di erba tagliata, in bocca, il leggero sviluppo di anidride carbonica, dovuto alla tecnica di affinamento (bâtonnage), lo rende piacevole alla beva, fresco dovuto alla evidente acidità, salino con un finale ammandorlato.
Roero Arneis DOCG, Terè, 2023, Az. Agr. Michele Brezzo, Santo Stefano Roero
Leggeri profumi di fiori bianchi (tiglio, biancospino) e note erbacee, al palato esprime buona acidità con una leggera nota amaricante nel finale.
Roero Arneis DOCG Riserva, Mompellini, 2022, Az. Agr. Pace, Canale
Profumi di frutti a polpa bianca, leggere note mentolate e minerali, acidità equilibrata, complesso con una nota finale di mandorla amara, buona persistenza.
Roero Arneis DOCG Riserva, Renesio Incisa, 2022, Cascina Chicco, Canale
Al naso propone note floreali, agrumate e minerali, leggera speziatura, al sorso presenta leggera sapidità e spiccata acidità, segmentato.
Roero Arneis DOCG Riserva, Renesio Incisa, 2020, Az. Agr. Monchiero Carbone, Canale
Un Arneis dai profumi fruttati (pesca, albicocca) e di fiori gialli appassiti, leggera speziatura (pepe), l’entrata in bocca evidenzia una importante acidità, seguita da note minerali e saline, abbastanza lungo. Ulteriore potenzialità all’invecchiamento.
Appunti di storia
L’Arneis è un antico vitigno di cui le prime citazioni risalgono al 1432 a Chieri, comune del torinese, col nome Ranasysii e al 1478 a Canale dove era presente col nome Reneysium.
Alcuni fanno risalire il nome Arneis a “Renexij” da cui deriverebbe il toponimo Bric Renesio (una collina posta alle spalle di Canale), altri al termine dialettale (arneis) che accomuna il carattere del vino ad una persona dal carattere birichino, scapestrato.
Nel settecento la coltivazione dell’Arneis era diffusa in tutto l’areale del Roero e vinificato dolce.
La prima citazione del nome Arneis è da ascriversi all’ampelografo Giuseppe Di Rovasenda nel 1877.
Con l’arrivo della fillossera inizia il declino del vitigno e di conseguenza la produzione di vino.
In merito alla scomparsa del vino da uve Arneis (nel testo con accento sulla “e”) Mario Soldati scrive nel suo libro “Vino al Vino” (1):
“Arnèis: un bianco asciutto ancora famoso verso la fine del secolo scorso ma oggi introvabile e che, in ogni momento non avevo mai incontrato”.
Il vino, però, lo incontra nel corso di un suo viaggio in Langa:
“scoprii che a Neive, un paese tra Asti e Alba, la casa vinicola Bruno Giacosa si era messa, proprio recentemente a fare l’Arnèis. … Profumatissimo ma con estremo garbo: non di frutta ma di fiore, una fragranza amarognola, come di geranio. E così il sapore, che subito mi entusiasma”.
Quindi solo a metà degli anni ‘70 del secolo scorso, alcuni produttori, Bruno Giacosa e Vietti, riscoprirono le potenzialità dell’Arneis e iniziarono a vinificare l’uva in purezza.
La qualità dei vini, nelle tipologie Rosso (Nebbiolo) e Bianco (Arneis), fu premiata con l’attribuzione, nel 1985, della DOC e della DOCG nel 2004.
Il Disciplinare ha subito modifiche negli anni, come quella apportata nel 2022 per i Roero Arneis DOCG che ha introdotto la tipologia “Riserva” e definito un periodo di invecchiamento minimo.
Stralcio Disciplinare Roero DOCG (*)
La DOCG Roero è riservata alle seguenti tipologie:
– Roero e Roero riserva (vino Rosso),
– Roero o Roero Arneis e Roero riserva o Roero Arneis riserva (vino bianco),
– Roero spumante o Roero Arneis spumante (vino bianco),
e possono essere accompagnate dalla menzione “vigna”.
La zona di produzione comprende l’intero territorio di quattro comuni e quello parziale di altri quindici tutti in provincia di Cuneo.
I vigneti hanno giacitura collinare. I terreni sono formati da strati alternati di sabbie, argille e calcari e loro eventuali combinazioni.
Segue stralcio delle disposizioni relative al Roero Arneis DOCG
Per il Roero Arneis DOCG la base ampelografica è il vitigno Arneis: minimo 95%, possono concorrere fino ad un massimo del 5% vitigni bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte.
I Roero Arneis, anche con la menzione geografica (esclusi gli spumanti), devono essere sottoposti ai seguenti periodi di invecchiamento a partire dal 1° novembre dell’anno di vendemmia:
- Roero Bianco: quattro mesi,
- Roero Bianco “riserva”: sedici mesi.
e l’immissione del vino al consumo:
- Roero Bianco: a partire dal 1° marzo del primo anno successivo la raccolta dell’uva,
- Roero Bianco “riserva”: a partire dal 1° marzo del secondo anno successivo la raccolta uva.
Le caratteristiche dei Roero Arneis DOCG, per tutte le tipologie, escluso gli spumanti, e menzioni:
- colore: dal giallo paglierino al giallo dorato;
- odore: delicato, caratteristico, talvolta con profumi sottili ed eleganti che possono richiamare fiori bianchi e sentori di frutta fresca che vanno dalla mela alla pesca, alla nocciola, con eventuale sentore di legno;
- sapore: secco, elegante, armonico.
(*) Stralcio Disciplinare da sito Valoritalia
(1) Vino al Vino, Mario Soldati, Oscar Mondadori, 2006 (prima edizione 1977).
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